Per ogni fine c'è un nuovo inizio

 

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nuovo inizio
Anche in un anno come il 2020!

Certamente un anno terribile. Crisi economiche, emergenze sanitarie, fallimenti lavorativi e solitudine. Tanta solitudine. Un anno che ha contribuito a plasmare per sempre le nostre vite, a cambiarne le dinamiche. Un anno che ci ha costretti all’autoisolamento, che ci ha allontanati dalle nostre passioni, dalle persone che amiamo. Un susseguirsi incessante di brutte notizie. Morte, malattia, povertà.
Ma davvero è stato solo un anno di distruzione? Un anno da cancellare..? O forse, di tanto in tanto, qualche buona notizia degna di nota c’è stata ma noi eravamo troppo impegnati ad aspettare il prossimo DPCM per interessarcene? Qualche spiraglio di luce e di rinascita per la nostra terra si è aperto?
Ebbene si.
Ho letto parecchi articoli nei giorni scorsi. Avrei voluto raccontarvi dell’apicoltura in Yemen, dei fondi per rinverdire l’Africa e dei migranti accampati nei boschi al confine con la Croazia. Ma ogni notizia nascondeva un velo di tristezza, tutto parlava di Covid. Mentre io avrei voluto parlare di rinascita e determinazione, di forza e fede in un futuro migliore.
Sono quindi andata alla ricerca di notizie che avrebbero dato un briciolo di conforto. Che avrebbero aiutato a vedere un filo di luce in fondo a questo dannato tunnel buio…

Arte rupestre amazzonia

Arte e Cultura.

La Cappella Sistina amazzone.

Nel cuore dell’Amazzonia è stata scoperta una delle più grandi collezioni al mondo di arte rupestre, antica  migliaia di anni. 12 chilometri di pareti rocciose dipinte con figure animali, vegetali e umane. Pesci, tartarughe, lucertole e uccelli, affiancati ad animali estinti, come elefanti mastodontici, bradipi giganti e cavalli risalenti all’era glaciale. Sagome umane impegnate in scene di vita quotidiana, in balli e rituali.

Il sito è stato scoperto da un gruppo di ricercatori britannico-colombiano e la collezione è stata tenuta segreta fino qualche mese fa, nell’attesa di un documentario inglese trasmesso da Channel 4 a dicembre intitolato “Jungle Mystery: Lost Kingdoms of the Amazon” (Mistero della giungla: regni perduti dell’Amazzonia).

villaggio alzhaimer

Benessere e Salute.

Il villaggio Alzheimer francese.

Ispirato ad un modello olandese, è nato in Francia il primo villaggio dedicato ai malati di Alzheimer che permetterà ai pazienti di non vivere la malattia in una stanza di ospedale. L’idea è nata dalla volontà di creare un ambiente alternativo all’ospedale, che assomigli il più possibile ai piccoli villaggi del sud del Paese. Il villaggio ha aperto a Giugno 2020 e oggi ospita 105 residenti, tra pazienti, medici e infermieri, questi ultimi spogliati dei soliti camici ospedalieri per non spaventare i “cittadini”.
Palazzine basse e organizzate in piccoli appartamenti, ognuno riportante un numero civico e il nome di chi li abita. I pazienti possono trascorrere le loro giornate al parco in compagnia dei loro “vicini”. È possibile recarsi dal panettiere, al bar, a teatro, al cinema, dal parrucchiere o in libreria. Ogni acquisto è pagabile in sorrisi!

plastica in mare

Scienza e tecnologia.

Il “Green Plasma” tutto italiano.

Il nuovo dispositivo italiano “Green Plasma”, progettato da IRIS dell’Università di Torino in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche, può raccogliere in mare fino a 100 kg di plastica al giorno e trasformarla in energia pulita.

L’apparecchio è pratico e compatto, abbastanza da esser caricato sulle imbarcazioni ed essere trasportato al largo. L’utilizzo della tecnologia di conversione termochimica, che raggiunge temperature estremamente elevate (5000 gradi), permette la trasformazione in gas di qualsiasi composto organico.

Dopo 3 mesi di test sperimentali, il dispositivo è stato ora spostato al Porto di Ancona e rappresenta un punto di riferimento nel Mediterraneo per la Blue Economy.

foglie di cactus

Ambiente e animali.

Nuova ecopelle messicana.

Un nuovo materiale chiamato Desserto è la nuova alternativa messicana green e animalfree che potrà rappresentare una grande svolta nel mondo della moda. Si tratta di un’ecopelle creata dalle foglie di cactus, economica, biodegradabile e traspirante.

Il processo di produzione parte dal taglio delle foglie mature, senza danni alle piante che, in questo modo, potranno continuare a crescere ed a svilupparsi. A seguire si procede con la pulizia delle foglie e con la loro frantumazione e disidratazione, attraverso un processo che dura circa 3 giorni. Infine, il materiale ottenuto viene mischiato ad additivi non tossici, per creare il tessuto vegetale a cui verranno date differenti colorazioni.

Il cactus ha sostanzialmente bisogno di pochissima acqua per nutrirsi (quella piovana è sufficiente) e non necessita di pesticidi o erbicidi per crescere. Il che contribuirà a creare aree di produzione completamente biologiche.

donna afghana

Diritti ed eguaglianza.

Documenti d’identità con il proprio nome per le donne afghane.

Dopo anni di lotte e movimentazioni collettive, le donne afghane hanno finalmente ottenuto il riconoscimento della loro identità e d’ora in poi leggeranno il proprio nome sui documenti, finora sostituito da scritte come “figlia di…”, “moglie di…”.

A partire dal 1996 i talebani hanno conquistato il Paese e limitato quasi totalmente i diritti umani delle donne, privandole della possibilità di guidare, di studiare e banalmente di iscrivere un figlio a scuola senza l’accompagnamento di un uomo della famiglia.

Ecco perché una vittoria che ai nostri occhi potrebbe risultare quasi banale e ovvia, significa per loro la riacquisizione del diritto di essere, di essere una persona, distinta da una figura maschile, con i propri diritti e la propria dignità.

Si tratta certo di piccoli passi, ma significativi in un momento tanto tragico per il nostro mondo. Un momento lungo e in cui pare tanto difficile pensare positivo e mantenere alta la speranza. Sono certa che la strada di fronte a noi sia ancora lunga e in salita, ma notizie di questo tipo a me rincuorano un po’ e spero, in parte, possano aiutare a gestire un po’ del malumore che da un anno ormai accompagna le nostre vite.