Earth without "art" is just "Eh"

Ispirato a “Cosa vedremmo al museo dei capolavori rubati?” (Focus D&R).

Parte I. Virtual tour al museo dei capolavori rubati.

Van Gogh, Monet, Vermeer, Caravaggio. Apparterrebbero a loro e a tanti altri famosi artisti le opere d’arte alla Galleria dei Capolavori rubati. Opere che invece, purtroppo, non è più possibile vedere in alcun museo al Mondo.

titanic

Monet. Il Ponte di Charing Cross.

Anno: 1901
Dimensioni: 65 x 100 cm
Tecnica: olio su tela
Valore stimato: 50 milioni di dollari

Fu rubato insieme ad altri sei dipinti la notte del 16 ottobre 2012 al Kunsthal Museum di Rotterdam. Nel 2013 i ladri vennero arrestati in Romania ma i dipinti non furono mai ritrovati; la madre di uno di loro avrebbe bruciato i dipinti per proteggere il figlio. L’assicurazione risarcì il museo per 18,1 milioni di euro ma non si sa se furono sufficienti a ripagare la perdita.

maldive

Van Gogh. Giardino della canonica a Neunen in primavera.

Anno: 1884
Dimensioni: 57 x 25 cm
Tecnica: olio su tela
Valore stimato: > 100 milioni di dollari

Si tratta del primo dipinto a olio di Van Gogh ed è stato rubato esattamente un anno fa al Museo Singer Laren, nei Paesi Bassi, mentre l’edificio era chiuso al pubblico a causa del lockdown per contenere la pandemia.

maldive

Van Gogh. Fiori di papavero
(la foto rappresenta Van Gogh).

Anno: 1887
Dimensioni: 65 x 54 cm
Tecnica: olio su tela
Valore stimato: 60 milioni di dollari

Realizzato da Vincent tre anni prima della sua morte, fu sottratto per la seconda volta al Mohamed Mahmoud Khalil Museum del Cairo il 21 agosto del 2010. La prima volta fu nel 1978 ma fortunatamente venne ritrovato due anni più tardi. Questa volta, invece, pare se ne siano perse definitivamente le tracce.

maldive

Caravaggio. Natività con San Francesco e San Lorenzo (la foto rappresenta Caravaggio nella raffigurazione delle 100 mila lire italiane).

Anno: 1600
Dimensioni: 268 x 197 cm
Tecnica: olio su tela
Valore stimato: > 50 milioni di dollari

Realizzata da Caravaggio e Roma e in seguito portata a Palermo, quest’opera rimase appesa sopra l’altare dell’Oratorio di San Lorenzo per oltre 350 anni. Nel 1969 la Chiesa venne però saccheggiata e da allora del quadro se ne persero le tracce. Una replica commissionata nel 2015 è oggi esposta nella stessa Chiesa.

maldive

Vermeer. Concerto a tre.

Anno: 1664
Dimensioni: 72,40 x 64,70 cm
Tecnica: olio su tela
Valore stimato: 200 milioni di dollari

Il 18 marzo del 1990 due ladri travestiti da poliziotti si introdussero nel Museo Isabella Stewart Gardner di Boston e portarono via una dozzina di opere d’arte per un valore totale di 500 milioni di dollari, tra cui questo capolavoro. Ancora oggi è considerato il più grande furto d’arte della storia degli Stati Uniti.

Queste sono, chiaramente, solo alcune delle opere d’arte di cui i nostri musei oggi sono costretti a fare a meno. Quei musei di cui oggi sentiamo così forte la mancanza. Quei musei chiusi e cristallizzati da oltre un anno ormai. Quei musei che però si sono ingegnati per permetterci di goderne comunque; in modo diverso, ovviamente, ma senza dovervi così rinunciare totalmente.

Girovagando sul web mi sono infatti imbattuta in due meravigliose e possibili strade per portare un po’ dell’arte di tutto il Mondo direttamente sul nostro divano.

La prima possibilità sono quei musei che, autonomamente, si sono creati propri tour virtuali e li hanno pubblicati online, mettendoli a disposizione del pubblico del web. Si tratta di visite totalmente gratuite e in molti casi anche guidate. Per scoprire se il museo che vorreste visitare ha creato questa funzione vi basterà digitare il nome del museo seguito da “virtual tour” nella pagina di ricerca.

La seconda ipotesi ce la offre invece Google. Aprendo la nostra mail da web e cliccando sui pallini in alto a destra, abbiamo infatti accesso ad una serie di componenti messe a nostra disposizione dal motore di ricerca. Meet, Drive, Foto, Documenti, Fogli, Presentazioni e Earth, per intenderci, sono alcuni di questi. Ma quello su cui mi vorrei soffermare oggi è Google Arts & Culture.
Com’è facilmente deducibile, al momento si tratta di un componente quasi totalmente scritto in lingua inglese ma davvero, davvero, ricco di arte, cultura e curiosità. Totalmente gratuito e accessibile a chiunque lo desideri.

Se è quindi vero che “EARTH WITHOUT ART IS JUST EH”, please, “DON’T FORGET IT”!