Carte geografiche del passato

Ispirato a “Breve storia delle Carte Geografiche” (cartegeografiche.eu).

Tante mappe un solo mondo

Oggi è possibile reperirne di ogni colore e forma. Esistono carte geografiche fisiche, politiche e tematiche. In piccola scala e in grande scala. Colorate universalmente per una più facile lettura. Verde per le pianure, marrone per le montagne, azzurro per fiumi, laghi e mari, bianco per i ghiacciai perenni, e così via.

A partire dagli anni ‘80, infatti, con l’avvento del turismo il mondo cambiò e nacque la necessità di carte geografiche dettagliate e adatte allo scopo.

Ma nel passato non fu sempre così. Si iniziò a ritrarre il mondo conosciuto per diversi scopi. Per dettagliare commerci, guerre, conquiste e scoperte. I primi che cominciarono a sviluppare tecniche di cartografia per documentare viaggi e navigazioni furono Babilonesi e Fenici.

A qualche secolo dopo appartengono però le prime carte geografiche davvero degne di nota…

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VI-IV secolo a.C. Primo cartografo della storia e sfericità della Terra.

Furono i Greci, nel VI secolo, a concepire per la prima volta una cartografia destinata a fini prettamente culturali. Fino a questo momento era stata sfruttata per rappresentare i propri possedimenti o territori e per indicare ad altri un itinerario. 

Anassimandro fu designato il primo cartografo della storia ma purtroppo delle sue carte non n’è rimasta traccia. In epoche successive Pitagora e poi Aristotele posero le basi per una cartografia basata sulla sfericità della Terra.

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III-II secolo a.C. Carta del mondo di Eratostene e mappa tolemaica.

Eratostene, geografo e astronomo del III Secolo, realizzò la Carta del Mondo, una suggestiva mappa che rappresenta tutte le terre conosciute a quel tempo. Fu proprio lui a coniare il termine “Geografia” e riuscì, attraverso semplici princìpi matematici, a calcolare la lunghezza del meridiano terrestre, sbagliando di pochissimo rispetto ai calcoli fatti oggi con strumenti sofisticati!

Pochi secoli più tardi, nel 150 d.C., la civiltà greco-romana ricostruì la famosa Mappa Tolemaica, anch’essa rappresentante il mondo allora conosciuto. Tale documento è contenuto nel libro “Geographia”, ritrovato solo nel XIV secolo e in seguito riprodotto da numerosi studiosi nelle più svariate interpretazioni. 

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Medioevo. Mostri e pericoli.

Ed eccoci a cavallo tra l’XI e il XIII Secolo d.C., in piena età medievale. I cartografi del tempo credevano davvero nei pericoli che rappresentavano per viaggiatori e navigatori sirene, mostri marini e animali feroci. Proprio per questo si iniziarono a creare mappe riportanti mostri terrificanti e animali fantastici, la cui presenza poteva rappresentare un reale pericolo per chi si apprestava ad intraprendere un viaggio.

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Dal 1492. Carte nautiche e mappamondi.

La scoperta dell’America diede il via alla diffusione su larga scala delle carte geografiche. Lo stesso Cristoforo Colombo era solito, prima e dopo i suoi viaggi, disegnare carte nautiche. In questo periodo tutti i grandi esploratori di terra e mare, inoltre, presero a viaggiare con almeno un cartografo al seguito. 

In tutti i Regni d’Europa artisti e artigiani si attivarono per realizzare mappe utili e, allo stesso tempo, decorative e arricchite con bellissimi dipinti. Navi, angioletti e ritratti di navigatori diventarono i soggetti principali su tessuti e arazzi di pregio nelle residenze reali e nobiliari. 

A partire dal 1500, poi, si diffuse la realizzazione dei primi mappamondi, creati e lavorati a mano dai più famosi e rinomati artisti dell’epoca.