Un anno dopo

Ispirato a “Positizie.it – il portale delle buone notizie”.

Qualcos’altro sarà pur accaduto, nonostante tutto.

Un anno fa, insieme al Capo, presi a raccontare le mie prime giornate di quarantena. Iniziammo per noia forse. Non ricordo più. So però che provammo in ogni modo a condividere una nuova vita che, senza preavviso, ci era piombata addosso sgarbatamente. Scrivemmo per 68 giorni. Poi un giorno pensammo fosse arrivato il momento di darci un taglio. E così, anche noi senza preavviso, mettemmo un punto alla nostra corrispondenza. Certe, probabilmente, di tornare di lì a poco alle nostre vecchie vite.
Oggi, ad un anno dall’ora X, mi ritrovo davanti a questo PC a sorseggiare una tisana ormai fredda, in difficoltà nel trovare le giuste parole.
Da quel 68° giorno di quarantena ne sono capitate eccome di cose però. Nonostante la nostra vecchia vita ancora non abbia accennato a tornare, noi non abbiamo mai smesso di ricordarla e raccontarla. Abbiamo continuato a farlo; solo, forse, in modo diverso.
E come noi, anche la nostra Italia, con alcuni piccoli passi, ha provato a non smettere di “essere”.
L’ha fatto, nonostante il rumore di sottofondo che non ha mai smesso di rimbombare.
L’ha fatto, nonostante la speranza per il futuro, di questi tempi, tenda a scarseggiare.
L’ha fatto, nonostante tutto.

titanic

L’ha fatto.. bloccando la vendita di bombe e missili ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

Entrò in vigore nel 1990 la legge sull’export di armi. Oggi, 30 anni dopo, il Governo Italiano, con una decisione storica senza precedenti, ha definitivamente sospeso e revocato le autorizzazioni in corso per la vendita di bombe aeree e missili.

Tra le licenze acquisite, la fornitura di quasi 13 mila ordigni per portare avanti una sanguinosa guerra in Yemen che dura dal 2015 e coinvolge 22 milioni di persone, oltre ad aver provocato, ad oggi, circa 230 mila vittime.
Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Save the Children e altre grandi organizzazioni internazionali che lavorano per la pace e i diritti umani esultano per la vittoria raggiunta. Per la scelta di porre fine alla possibilità che bombe e missili italiani vengano usati per uccidere civili innocenti, distruggere strutture sanitarie e peggiorare le già estremamente gravi situazioni umanitarie di popolazioni stremate da bombardamenti, conflitti e carestie.

maldive

L’ha fatto.. facendo meritare a Procida l’elezione a Capitale Italiana della Cultura 2022.

La meravigliosa “Isola di Arturo” di Elsa Morante il prossimo anno saprà stupirci con 44 progetti culturali, 330 giorni di eventi, 240 artisti che si esibiranno con 40 opere originali e 8 spazi culturali completamente rinnovati.

É la prima volta che un’isola si aggiudica questo titolo e la vittoria della perla del Golfo di Napoli ha riempito di orgoglio i suoi 10 mila abitanti.
Per questo 2021, invece, il titolo resterà assegnato a Parma, Capitale della Cultura 2020, in quanto l’emergenza sanitaria ne sospese un anno fa eventi e manifestazioni.

maldive

L’ha fatto.. affidando all’Università di Bologna la biblioteca di Umberto Eco.

“I libri che Eco ha letto, che ha sfogliato, che contengono i suoi appunti e le sue schede di lettura, saranno oggetto centrale di un grande progetto di studi. Questo significa che all’Università di Bologna arriveranno la biblioteca moderna e l’archivio. Cioè gli strumenti necessari a tutti gli studiosi, e in particolare a coloro che fanno parte del Centro Studi dedicato a Eco. 

Potremo così capire e misurare con precisione cosa Eco ha letto in ogni momento della sua carriera, in modo tale da costruire un grande atlante mentale che corrisponda all’universale pensiero che Eco.
Il professore tornerà così nella casa dove ha abitato come intellettuale per tanti decenni”. Commenta il rettore dell’Alma Mater di Bologna, Francesco Ubertini.
Per 90 anni l’incredibile raccolta di volumi della biblioteca, più di 35 mila libri, sarà affidata e resa disponibile per la consultazione alla collettività. Un meraviglioso regalo degli eredi dello scrittore che porterà alla creazione di una biblioteca a lui intitolata, proprio nella zona universitaria dove Umberto Eco iniziò la sua carriera accademica. Sarà inoltre allestita una riproduzione, fedele all’originale, dell’ufficio in cui per 40 anni il filosofo studiò e scrisse molti dei suoi capolavori letterari.

Voglio continuare a credere che qualcosa di buono, qualcosa di migliore, continuerà ad accadere, nonostante tutto. Voglio continuare a sperare in un domani fatto di piccole realtà che non smetteranno di stupire, che non si abbandoneranno alla disfatta, che, nonostante tutto, guarderanno al futuro come ad un’occasione che potrebbe sorprendere.