8 marzo. Un giorno qualunque
Ispirato a “Festa della donna: come si festeggia nel mondo l’8 Marzo?” (Skuola.net), “Festa della donna. Origine e come si celebra” (Extrabanca) e “La festa della donna in giro per il mondo” (Education First).

Un anno fa di questi tempi stavo apprendendo che la mia vita, per come ero abituata a conoscerla, per un po’ non sarebbe più esistita. Oggi decido volutamente di non tornare sull’argomento, a favore del buono che questa data saprà mantenere negli anni. Scelgo di dedicarla a noi, alle donne, e quindi alla vita, alla rinascita, alla forza. E lo faccio partendo dalle parole di una grande donna:
“Essere donna è così affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai”. Oriana Fallaci

Origine.
Come per la maggior parte delle “giornate internazionali” che oggi si festeggiano nel mondo, anche quella dedicata alle donne ha origini incerte.
Sui vari articoli nei quali mi sono imbattuta durante le mie ricerche ho infatti potuto scoprire quante ipotesi si nascondano dietro la nascita di questa festa.
Tra tutte, la più accreditata è quella che ci porta negli Stati Uniti, nel lontano 23 Febbraio del 1908. Il Partito Socialista organizzò infatti, durante quella giornata, una grande manifestazione a denuncia della discriminazione sessuale e in favore del diritto di voto femminile. Questa fu la prima di una serie di manifestazioni che terminarono il 22 Novembre quando più di 20.000 lavoratrici impiegate nel settore tessile a New York scioperarono, per quasi un mese.

E allora perchè l’8 marzo?
Era l’8 Marzo del 1917 quando, a San Pietroburgo, le donne scesero in piazza per rivendicare la fine della guerra. A seguire, le delegate della Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste di Mosca scelsero l’8 Marzo come Giornata Mondiale dell’Operaia. Data che venne infine ufficializzata nel 1977 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Da quel momento la festa si diffuse in tutto il mondo e divenne simbolo delle conquiste economiche, sociali e politiche ottenute dalle donne. Nonché occasione di lotta contro la discriminazione e la violenza, di cui le donne sono ancora vittime nel mondo.

E perchè la mimosa?
Semplicemente, per il suo tempismo e basso costo?! O forse no..?!
La mimosa fiorisce proprio nei primi giorni di Marzo ed è da sempre un fiore particolarmente economico e facile da reperire. Ecco perchè fu proposto e in seguito nominato dai membri dell’Unione Donne Italiane come simbolo della ricorrenza.
Infine, si nasconde un significato più profondo dietro alla scelta di questo fiore. La mimosa, infatti, riesce a crescere anche su terreni difficili, nonostante all’apparenza appaia particolarmente fragile; e quindi ben rappresenta la lotta verso l’emancipazione femminile e l’ottenimento dei propri diritti di donna.

Ma come si festeggia la festa della donna negli altri Paesi?
In Russia la festa della donna è anche chiamata la “festa di primavera” e si festeggia in famiglia o facendo visita agli amici. In questo giorno speciale la donna deve essere trattata e coccolata come una vera e propria regina; mentre sarà l’uomo ad occuparsi delle faccende domestiche, dei figli e della cucina, permettendo a mogli e madri di godersi una giornata di meritato riposo. Ogni donna riceve fiori e cioccolatini, da familiari, colleghi e dalle altre donne.
Più che la festa della donna, in Romania l’8 Marzo si festeggiano le mamme e la primavera. La nascita, insomma. La tradizione più comune è quella di regalare, anche alle “non mamme”, il “martisor”: un piccolo anellino di filo bianco e rosso da indossare sulla giacca. Si tratta di un simbolo di amore e augura felicità a chi lo riceve.
Ovviamente gli americani non potevano limitarsi a festeggiare la donna l’8 Marzo… troppo poco “US Style”. Hanno infatti dedicato un intero mese alla storia delle donne e alle loro battaglie per ottenere la parità dei diritti: il “Women’s History Month”. A New York, inoltre, l’Associazione Code Pink Woman for Peace organizza eventi per la festa della donna durante la “National Women’s History Week”, la settimana dell’8 Marzo appunto.
In Ecuador, nella Capitale Quito, le donne si trovano in un Parco a loro dedicato: il Parque de las Mujeres. Qui, in occasione della giornata internazionale delle donne, vengono organizzati spettacoli, feste e iniziative culturali interamente dedicati al mondo femminile.
In Perù, invece, le donne si riuniscono per cucinare la polladas e venderla, per donarne il ricavato ad attività e aziende “al femminile”.
In Cina poi, l’8 Marzo, le strade vengono addobbate con striscioni rossi che riportano frasi di augurio dedicate alle donne. Nei campus scolastici le più giovani sono solite trascrivere i propri desideri su una bacheca, con tanto di numero di cellulare, nella speranza che un ragazzo li esaudisca.
In Africa vengono organizzati eventi culturali per promuovere l’emancipazione femminile.
In Vietnam le donne lavoratrici portano qualcosa di buono da mangiare a lavoro, per poi condividerlo con le colleghe in un clima di festa e solidarietà.
Vorrei concludere questo articolo con un semplice augurio alle meravigliose donne che conosco e con le quali condivido gran parte del mio mondo.
Ma sarei ipocrita e inconclusiva. Perchè, purtroppo, mi ritrovo ogni giorno arrabbiata e triste di fronte a femminicidi, violenze, discriminazioni, diritti umani calpestati.
E’ bello che sia stato scelto un giorno qualunque di 365 per celebrare la donna, ma ancora più bello e rassicurante sarebbe non dover più temere le disparità, gli abusi, le botte, gli omicidi. Non doversi guardare le spalle se si passeggia da sole. Non venire a conoscenza di preti, professori, dottori, datori di lavoro, nonni e zii che, senza vergogna né pudore, distruggono per sempre anime innocenti. Senza curarsene, senza riconoscersi colpevoli. Con la sola presunzione, se beccati, di giustificarsi parlando di “istinto indomabile”.
Quando tutto questo non esisterà più saremo pronti a festeggiare e onorare le donne. Fino a quel momento, faremmo più bella figura a tacere!
“Per tutte le violenze consumate su di lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le sue ali che avete tarpato,
per tutto questo:
in piedi, signori, davanti ad una Donna!”
William Shakespeare
Un grazie da tutte le donne. Cristina
Grazie a voi, donne!
Ciao a, mi è piaciuto il tuo commento sulle donne brava un bacio ilde
Grazie cara Ilde.
Un bacio a te!