Kiruna: la città in movimento

chiesa kiruna

Pillole di viaggio.

La pillola di oggi è dedicata a Kiruna. Perché città in movimento? Perché si tratta di una località con intensa attività mondana? O per la fervida attività culturale? Nulla di tutto ciò. La città è in movimento perché, come da significato letterale, si sta spostando.
Kiruna è una cittadina mineraria del nord svedese. Ci troviamo in Lapponia, area transnazionale di circa 350.000 kmq che comprende la parte più a nord di Finlandia, Norvegia, Svezia e penisola russa di Kona.
Kiruna, con i suoi circa 23.000 abitanti, in buona parte di origine Sami, è la città più a nord della Svezia, situata a circa 1.200 km da Stoccolma, e a circa 3.400 da Torino, tanto per collocarla su una mappa.
La città in sé non ha nulla da dire, mi sentirei quasi di affermare che è anche piuttosto brutta, ed effettivamente nessuno andrebbe a Kiruna, se non fosse la porta di accesso al parco nazionale Abisko, paradiso naturalistico in cui gli scandinavi vanno d’estate a fare trekking e d’inverno a sciare. In più, per la sua posizione in un’ampia vallata contornata da montagne che assicurano molte giornate con cielo limpido, il parco è particolarmente ideale per avvistare le aurore boreali.
Ci siamo andati anche noi alcune volte perché di passaggio durante le nostre spedizioni nordiche attraverso la Lapponia, dalla Finlandia alla Norvegia, via isole Lofoten e poi su a Capo Nord.
La città è sede della più grande miniera di metalli ferrosi sotterranea al mondo. Nonostante l’età, inaugurata a fine 1800, vede oggi applicate le tecnologie più avanzate del settore, con sistemi di trivellazione e trasporto a mezzo treni completamente automatici.
Attualmente il cuore della miniera si trova a circa 1.000 di profondità, con cunicoli che si estendono per svariati km sotto l’attuale centro abitato, creando crepe e problemi vari agli edifici soprastanti. In funzione di un progetto di ampliamento con orizzonte anno 2030 la miniera si estenderà ulteriormente in larghezza e profondità, e una parte della città dovrà essere fisicamente spostata e ricollocata più a nord. Al momento i lavori sono già in corso, con la creazione di un paio di quartieri nuovi che ospitano tra l’altro il nuovo municipio ed alcuni edifici pubblici essenziali per la vita della città.
Anche gli snodi ferroviari relativi all’attività della miniera saranno spostati cosi come alcune migliaia di abitazioni.
Gli abitanti avrebbero potuto optare per l’abbandono della città, ma hanno deciso di rimanere, e lo spostamento è quindi l’unica soluzione. È stato redatto un gigantesco piano di ricollocazione urbana di circa 10.000 abitanti, si parla di quasi 5.000 unità abitative.
A gestire il tutto è la società proprietaria della miniera, la LKAB, che si occupa anche dell’aspetto immobiliare offrendo agli abitanti che devono spostarsi risarcimenti vari e l’acquisto degli immobili da demolire ad un prezzo di mercato maggiorato del 25% per venir loro incontro.
L’edificio più vecchio e rappresentativo della città è la chiesa, costruita nel 1910 per i minatori completamente in legno e con la forma che ricorda una tenda Sami. Essa verrà ovviamente spostata ma mantenuta nella sua originalità, smontandola pezzo per pezzo e ricollocandola nella nuova sede.
Insomma Kiruna pur essendo da qualche parte lassù, tra laghi e foreste, dove ci sono più renne che persone, si trova a gestire non solo una miniera dalla tecnologia avanzatissima ma anche un interessante esperimento sociale ed immobiliare allo stesso tempo probabilmente unico al mondo.