Bektashi e pastafarianesimo

musica cinese

Mi sto annoiando.

E quando accade divento pericolosa.
Per farla breve, stavo meditando su cosa scrivere di interessante che toccasse sì il mondo geografico, ma anche la mappa delle emozioni dei popoli, la letteratura con cui questi si raccontano, le fedi con cui si sorreggono.
Volevo essere meno banale possibile nell’argomento, capite? E sono tornata a navigare nei mari poco quieti dei miei ricordi, scandagliandone i fondali e rimanendo, infine, arenata su un’immagine che avevo trovato molto particolare in un mio viaggio in Albania. La comunità (o setta che dir si voglia, ma senza alcuna accezione negativa, anzi) dei Bektashi.
Sono andata su internet per verificare che i miei ricordi non tradissero la realtà dei fatti e scrivervene in modo dettagliato e veritiero.

I Besktashi.

I Bektashi, è emerso a riprova della mia memoria non ancora in pieno naufragio, sono un ordine musulmano sufi. Altamente rappresentati in Albania come molti altri hanno subito nel corso della propria storia angherie e soprusi. Non ultima la dittatura del feroce dittatore albanese Henver Hoxha.
I Bektashi nascono come ordine in Turchia, nel XV secolo. Rappresentano una sorta di ponte tra oriente e occidente poichè nelle loro fila annoverano tantissimi Giannizzeri. Questi erano soldati che provenivano dalle terre cristiane balcaniche sotto il dominio dell’impero ottomano. Si convertivano sì all’islam, ma si avvicinavano a questa corrente che in qualche modo rappresentava un sincretismo e un collegamento con la loro vecchia fede. Infatti i Bektashi compartiscono con le tre religioni del libro (Cristianesimo, Ebraismo e Islam) tantissime tradizioni.
Mi erano piaciuto quando ne avevo visitato una comunità in Albania perché il loro capo spirituale, il Baba, mi aveva offerto della grappa spiegandomi che l’alcool tirava fuori il vero della mia anima, e poi sorridendomi con un sacco di denti, mi aveva parlato di tolleranza. Io ne ero rimasta irretita.
Però oggi, nel cercare di loro, dei Bektashi, mi sono infilata su mille altri siti. E ho scoperto le religioni più assurde del mondo.
Vi parlo solo di una, incredibile e al limite del parossismo.

Il pastafarianesimo.

Appena ho letto il nome ho pensato al Rastafarianesimo. La religione dei Rasta, avete presente? Quella che è nata in Etiopia e poi ha trovato in Bob Marley una voce potente a livello mondiale. Quelli con i capelli rasta e lo spinello sempre in bocca. Scusate. Divago sempre. Mi ricordava loro, ma ho riletto meglio la denominazione.
Pastafarianesimo.
Si tratta di una parodia delle altre religioni. Persino alle mie orecchie, abbastanza tolleranti, suona sinistramente irrispettoso fregiarsi di un titolo del genere, soprattutto nei confronti di altre fedi vere. Polemiche a parte ecco la storia: uno studente di un’università americana si oppone alla decisione del consiglio per l’istruzione del Kansas di permettere l’insegnamento, nelle scuole dello Stato, della teoria del Creazionismo parallelamente a quella del Darwinismo. Il giovanotto si infuria per questa decisione e in segno di protesta fonda questa nuova “religione”. A suo modo di vedere non è plausibile affiancare allo studio delle teorie di Darwin e della Teoria dell’Evoluzione (evidentemente ai suoi occhi unica proponibile) una possibile ulteriore visione. In particolare quella del Creazionismo, che vede l’Uomo in modo centrale nel progetto divino. Non un anello finale al termine di una lunga catena di primati come voleva Darwin, ma creato da Dio tout court, impastato e messo a lievitare con un’inalazione di fiato divino nelle viscere.
Il fondatore spiega che il nostro universo è stato creato da una mente intelligente, il Prodigioso Spaghetto Volante che, in un attimo di totale ubriacatezza, ci ha creato. Gli adepti devono indossare un vestito da pirata e tenere come copricato uno scolapasta rovesciato.
E poi uno si stupisce di una pandemia!