Un viaggio in Antartide - parte II

chiesa kiruna

Pillole di viaggio.

“Vivere un’esperienza professionale ai confini del mondo, a oltre 3mila metri di altitudine, tra i ghiacci eterni che dominano la stazione italo-francese “Concordia” in Antartide. Entro il prossimo 21 aprile sono aperte le candidature per la 36a spedizione italiana in Antartide rivolte ai seguenti profili professionali: un astrofisico, un chimico dell’atmosfera, un fisico dell’atmosfera, un medico, un elettronico della scienza, un tecnico ICT/radio e un elettricista/elettrotecnico. La durata dell’incarico è di un anno, da novembre 2020 a novembre 2021, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) gestito da ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico. Le candidature di coloro che sono in possesso dei requisiti vanno inviate………… mentre, per le figure scientifiche la selezione sarà curata dal CNR e dai responsabili dei progetti di ricerca.”
Si tratta di un estratto dal testo del bando dell’ENEA dello scorso anno.
Se invece si vuole fare un viaggio diciamo tradizionale in Antartide ecco i passi, iniziando dal periodo dell’anno adatto, cioè il nostro inverno che corrisponde all’estate australe. Quindi:
1. raggiungere in qualche maniera l’aeroporto di Roma Fiumicino terminal 3
2. imbarcarsi sul volo per Buenos Aires AR1141 con destino Ministro Pistarini (Ezeiza per gli amici)
3. 14 ore di viaggio dopo raggiungere il centro della capitale argentina per smaltire il fuso orario
4. andare a farsi una bella serata assistendo a un tango show o in una milonga, vestiario consigliato: t-shirt e pantaloncino, calzatura raccomandata: ciabatta infradito
5. partire alla volta di Ushuaia, la città più australe del mondo, comodo voletto da 3h30 minuti per coprire la modica distanza di km 3.000 circa
6. esplorare questo unico ed affascinante angolo di mondo, vestiario consigliato: giacca a vento in goretex, calzatura raccomandata: scarponcino da trekking
7. imbarcarsi su una nave da crociera antartica
8. godersi l’avventura.
La stragrande maggioranza delle crociere in Antartide partono dalla Terra del Fuoco, e cioè quell’arcipelago a forma triangolare all’estremo sud del continente sudamericano, separato dallo stretto di Magellano. Fu infatti il portoghese Ferdinando Magellano il primo a raggiungere questa parte di mondo e fu il primo che entrò in contatto con gli indigeni nativi Yamanàs, che nonostante il rigido clima vivevano praticamente nudi accendendo fuochi per scaldarsi. Da qui il nome Tierra del Fuego.
La città principale è Ushuaia, universalmente riconosciuta come quella situata più a sud del mondo. Tutto è estremo ad Ushuaia. Compresa la sua storia. A interagire con gli Yamanàs furono il capitano Fitz
Roy e Charles Darwin giunti alla “fine del mondo” a bordo del vascello Beagle (che poi darà il nome al canale che parte dalla baia di Ushuaia) in più spedizioni a partire dal 1830. Fitz Roy decise anche di portare tre indigeni per un periodo in Inghilterra, per una sorta di scambio culturale che all’epoca fece molto scalpore.
Successivamente nasce una missione e, verso fine secolo viene costruito un carcere sul modello australiano. Il penitenziario sarà attivo fino al 1947, anno in cui il presidente Peron decise per la definitiva chiusura. Proprio in quel periodo sempre Peron decide di fondare una vera e propria città in modo da poter popolare quelle aree remote rivendicando la sovranità argentina. L’anno successivo viene incaricato l’imprenditore bolognese Carlo Borsari di occuparsi dell’ambizioso progetto. Nel 1948 partirà da Genova la prima nave con a bordo alcune centinaia di lavoratori felici di lasciarsi alle spalle i brutti ricordi della guerra per imbarcarsi per un’avventura di cui conoscevano decisamente poco. L’impresa fu mastodontica e non senza enormi difficoltà. Ma fu un successo.
Di lì a poco iniziò ad arrivare un flusso di immigrati da tutto il Sudamerica, fino ad oggi quando la città, in continua espansione, registra quasi 70.000 abitanti, attratti da salari più alti e da alcune agevolazioni fiscali che di fatto rendono Ushuaia un porto franco, decisamente al riparo dalle sventure economiche del resto del paese.
Proprio nel mezzo del porto della città, dove oggi c’è il fotografatissimo cartello “Fin del Mundo” c’è il pontile da cui partono i catamarani per le gite di un giorno nel canale di Beagle, e, un po’ più in là, da novembre a marzo, le navi da crociera con destino Antartide.
Non sono molto grandi, nulla che vagamente ricordi le navi Costa crociere tanto per far un esempio, devono poter navigare agevolmente tra icebergs e infilarsi in stretti canali. Possono ospitare al massimo 100/150 persone, tra turisti e staff di bordo.
La crociera dura circa 10/11 giorni. Salpando dal porto di Ushuaia si percorre il piatto e pacifico canale di Beagle per alcune ore, fino a quando la nave si ritrova in mare aperto all’estremo sud del continente, dove si incontrano le acque degli oceani Pacifico ed Atlantico. Non molto lontano dal tristemente famoso capo Horn, bestia nera di tutti i navigatori che, prima dell’apertura del canale di Panama nel 1920, erano costretti a circumnavigare l’America del Sud sfidando le forti correnti con relativi frequenti gravi naufragi.
Capo Horn è il punto più a nord di una porzione di mare di oltre 600 km che separa la punta estrema della Terra del Fuoco con la punta più a nord del continente antartico. Si chiama passaggio di Drake ed in questo punto privo di terre emerse tendono a canalizzarsi come se fosse una sorta di imbuto i temibili venti subantartici, che, in caso di tempesta, possono arrivare a soffiare fino anche a 150 km/ora e creare onde alte anche 15/16 metri.
Ma che succede se si incontrano onde del genere? Proseguiamo la prossima puntata.