Iran

maggio, settembre e ottobre

Favole Persiane

Iran

Durata: 12 giorni, 11 notti

Partenza da: Torino / Milano /Roma

Itinerario: Tehran, Kerman, Mahan, Rayen, deserto del Kalut, Shiraz, Persepolis, Naghsh-e-Rostam, Pasargade, Yazd, Meybod, Naein, Isfahan, Kashan, Qom

Quota base individuale: in fase di definizione

Persone per gruppo: minimo 15, massimo 25

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Persia. Il solo nome evoca fasti e imperi dal sapore di magia. Un viaggio tra fedi e architetture meravigliose. Un excursus temporale che vi porterà da Persepolis, città simbolo degli Achemenidi nei primi secoli avanti Cristo, per giungere a Yazd, patria dello Zoroastrismo, fino ad una più recente epoca in cui l’Islam si è imposto in epoca safavide creando meraviglie architettoniche che trovano in Isfahan il loro massimo espressivo. Ma, tra tante ricchezze e bellezze, tra tanti fedi e spiritualità, dopo avere visitato mausolei, mercati, palazzi imperiali e moschee….ciò per cui l’Iran vi resterà per sempre nel cuore, sarà soprattutto, semplicemente, la sua gente.

I vostri hotel:

– Tehran: Hotel Espinas *****
https://espinashotels.com/it/hotels/palace/

– Kerman: Hotel Pars ****
http://www.pars-hotels.com/en/kerman-pars-hotel

– Shiraz: Hotel Zandyeh*****
https://www.zandiyehhotel.com/

– Yazd: Hotel Garden Moshir ****
http://www.hotelgardenmoshir.com/en

– Isfahan: Hotel Kowsar ***** (nuovo padiglione)
https://www.hotelkowsar.com

Iran blu

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Giorno 1

Torino (Milano o Roma) / Teheran

Partenza dall’Italia e scalo Europeo.
All’arrivo a Tehran in serata disbrigo delle formalità burocratiche, incontro con la guida locale, sistemazione sul bus riservato e trasferimento in centro città per la sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Giorno 2

Teheran / Kerman

Prima colazione in hotel. Giornata dedicata alle visite a Tehran. Si partirà con la visita al  Palazzo Golestan, monumento alle glorie e agli eccessi della dinastia qagiara. La struttura si compone di sette edifici aperti al pubblico e disposti attorno a un incantevole giardino. In passato queste strutture ospitarono la reggia del re qagiaro Nasser al-Din Shah. Ampliato verso la metà del XVIII secolo, il palazzo ha alcune stanze davvero interessanti.  I palazzi del complesso sono magnificamente decorati come e forse più delle maggiori regge europee. Spiccano in particolare il “Takht-e Marmar”, ovvero la sala del trono di marmo e la sala degli specchi, dove molti Scià vennero incoronati.
A seguire visita del Museo Archeologico, dove si possono ammirare reperti che risalgono al IV millennio a. C. periodo da cui prende inizio tutta la storia della Persia. Interessante la parte pre islamica quindi, con i reperti della Citta’ Bruciata (3200-1800 a.C.), quelli di Medi e Persiani, la statua di Dario, le colonne di Persepoli e tutta la sezione del periodo islamico, caratterizzata soprattutto da antichi Corani, mattonelle, maioliche e porte e pulpiti in legno.
Ultima visita a Tehran sarà costituita dal Museo Nazionale dei Gioielli. Nessun altro museo eguaglia per ricchezza questo tripudio di smeraldi, diamanti e rubini. E’ letteralmente una visione che lascia senza parole. Questa esposizione è “blindata” nel caveau di una banca in pieno centro città.  La maggior parte degli oggetti ancora oggi presenti nella collezione vennero acquisiti sotto la dinastia dei Safavidi, regnanti dal 1502 al 1736. Nel 1719 gli afghani invasero l’Iran e saccheggiarono la capitale Isfahan, prendendo i gioielli della corona iraniana come bottino di guerra. Nel 1729 lo shah Nadir Afshar riuscì a cacciare gli afghani dall’Iran ed al termine delle sue campagne militari fece ritorno in Iran con un grande bottino di gioielli (alcuni precedentemente saccheggiati dai tesori iraniani). Tra i pezzi più costosi vi erano due tra i diamanti più grandi al mondo, il Koh-i-Noor e il Darya-ye Noor. Il diamante Koh-i-Noor passò a far parte dei gioielli della Corona britannica, mentre il Darya-ye Noor rimase in Iran. Pesa 182 carati, forse è il diamante grezzo più grande al mondo.
Pranzo in corso di escursione. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto in tempo utile per le operazioni di imbarco sul volo di linea per Kerman. All’arrivo sistemazione in hotel nelle camere riservate, cena e pernottamento.

Giorno 3

Kerman / Mahan / Rayen / Kalut / Kerman (350 km tot.)

Prima colazione in hotel e partenza verso est per raggiungere Rayen. Qui si visiterà la fortezza. Si tratta di una struttura risalente all’epoca dei Sasanidi, costruita intorno al 400 a.C. Si tratta di una fortificazione in mattoni crudi, circondata da mura con a guardia 16 torri. Da qui si poteva agevolmente sorvegliare la zona circostante su cui transitavano ricche strade carovaniere. Fu abitata fino al 1800 ed al suo interno si può ancora vedere una netta separazione in aree adibite alle forze militari ed aree per il commercio. La zona del bazar è divisa dalle stalle, piuttosto che dal caravanserraglio e dalle abitazioni destinate ad uso privato e per il governatore. Qui le carovane di mercanti sostavano, si rifocillavano, vendevano e compravano, per poi ripartire alla volte di altri porti sicuri.  Lasceremo Rayen per arrivare a Mahan e visitare il Giardino del Principe. I Giardini sono per la Persia il fiore all’occhiello di una civiltà che si è sviluppata togliendo spazio al deserto. Gli interni delle case si affacciano per lo più su ampi spazi in cui l’elemento dell’acqua unito a quello della flora occupa uno spazio quasi vitale. E’ la contrapposizione della vita, del fresco e dell’ombra all’arsura del deserto che, chiusa fuori dai portoni, toglie la vita.
Si visiterà quindi il Mausoleo dello Shah Nematollah, capostipite dei Dervisci Sufi, nato in Siria ma poi maestro su suolo persiano. Il mausoleo è meta di numerosi pellegrinaggi ed offre al visitatore una bellissima cupola sul cui fondo si espande una catena montagnosa, minareti, una piscina ed una piccola stanza in cui il maestro pregava: bellissime le decorazioni parietali. Pranzo in corso di visite.
Dedicheremo il pomeriggio ad una visita totalmente naturalistica: il deserto del Kalut. Si tratta di una tappa assolutamente fuori dal contesto architettonico e storico, ma che offrirà al visitatore scorci inusuali e degni di nota di un paese che oltre a tanta storia possiede elementi paesaggistici di rara bellezza.
Rientro a Kerman per la cena ed il pernottamento.

Giorno 4

Kerman/ Shiraz (540 km)

Prima colazione. Visita a Kerman del complesso di Ganjali Khan. Siamo nel centro storico della città e questo antico bazaar fu costruito nel 1005. Al suo interno si trova la moschea cittadina, qualche caravanserraglio, un vero e proprio bazaar. Qui si trovano merci e artigianato locale soprattutto volto ad articoli in rame, metallo, zinco e ghisa.  Lasceremo quindi la città per una prima sosta a Neiriz con la visita della Moschea del Venerdì e quindi a Sarvestan con la visita di un’antica fortezza Sassanide risalente al 400. Non se ne conosce esattamente la funzione: avrebbe potuto essere una residenza di un governatore piuttosto che un tempio religioso zoroastriano.
Pranzo in ristorante in corso di viaggio.
Arrivo in serata a Shiraz. Sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Giorno 5

Shiraz / Persepolis / Shiraz

Prima colazione. Mattinata dedicata alle visite di Shiraz conosciuta anche come “Città dei poeti”. Partiremo dalla Moschea Nasir-ol-Molk. Detta anche la Moschea rosa è decorata con splendidi e colorati motivi floreali e geometrici. Bellissime le volte ornamentali che coprono un interno ricoperto di tappeti e circondato da vetrate colorate da cui trapela un’intrigante luce stroboscopica.
Visita al Giardino Naranjestan e alla fortezza Arge Karim Khan. L’edificio fu costruito come parte di un complesso durante la dinastia Zand. Prese il nome di Karim Khan e servì come sua abitazione. La forma assomiglia ad una fortezza medievale. Bellissimo il bazar di Shiraz con il caravanserraglio Saray-e-Moshir.
Pranzo al termine delle visite.
Si partirà quindi alla volta della favolosa città/palazzo achemenide di Persepolis. Si tratta di un grandioso palazzo per le cerimonie costruito da re Dario nel 518 a.C. Bassorilievi incredibilmente preservati mostrano le popolazioni delle 36 satrapie che ogni anno in primavera si recavano a riverire i sovrani della dinastia achemenide. Distrutto da Alessandro Magno nel 329 a.C. il sito mantiene il fascino della grandiosità e della gloria di un tempo. Si estende su una vasta area circondata da colline e punteggiata da tombe, colonnati, corti e imponenti statue di animali mitici come i tori alati e i grifoni. Fu edificato non da schiavi ma da operai pagati, a dimostrazione del grado di civiltà di quell’impero. Rientro in città in tarda serata e visita al Mausoleo di Hafez, celeberrimo autore persiano di ghazal, soprannominato “il dicitore di misteri”. I versi tratti dal suo canzoniere, una delle più importanti opere della letteratura classica persiana, sull’amore, l’ipocrisia, l’ubriachezza e il divertimento vengono spesso ripresi ed è usanza aprire a caso i suoi libri per cercare una risposta, quasi fosse un oracolo, ai casi contingenti della propria vita quotidiana. L’atmosfera di questo sito, luogo di costanti pellegrinaggi, assume con le tenebre un fascino davvero particolare. La popolazione è solita recarsi per ricordare le poesie del suo bardo più amato, pregare o semplicemente passeggiare in compagnia.  Ultima visita della giornata, di grande pathos e spesso non inserito negli itinerari turistici, sarà il Mausoleo Shah Cheragh, il cui nome significa ‘Signore della Luce’.  Si tratta di un monumento funebre dalle dimensioni grandiose, i cui interni sono letteralmente ricoperti di specchi e superfici che riflettono la luce e che dunque, alle diverse ore del giorno, regalano spettacoli sempre diversi e sempre emozionanti. Entrando nel mausoleo si ha l’impressione di essere in un vero e proprio capolavoro; alzando lo sguardo al cielo si rimane impressionati dall’immensa cupola decorata con migliaia di pezzi di specchi e vetro.
Terminate le visite, cena e pernottamento.

Giorno 6

Shiraz / Naghsh-e-Rostam / Pasargade / Yazd (450 km)

Prima colazione. Partenza per la visita di Nagh-e-Rostam. Si tratta di un sito storico che fin dai tempi antichi veniva considerato un luogo religioso e sacro, e qui si trovano le tombe dei re achemenidi, la Ka’aba di Zoroastro, epigrafi e bassorilievi sasanidi, focolari in pietra e dipinti religiosi appartenenti al periodo elamita. Il sito archeologico è noto soprattutto per le quattro croci persiane, le quattro tombe di re achemenidi scavate nella roccia. Il nome deriva dalla forma della loro facciata: l’ingresso di ogni tomba, infatti, è il centro di una croce che si apre su una piccola camera dove veniva conservato il sarcofago.
Ma la tomba del capostipite della dinastia achemenide, Ciro il Grande, non si trova qui ma a Pasargade, sito in cui faremo la tappa successiva. Si tratta del monumento più importante della storia persiana.
Ciro fu il fondatore della dinastia Achemenide (550-330 aC), che divenne il più grande impero del mondo prima che fosse eclissato da quello di Alessandro Magno. Come “padre della nazione iraniana”, Ciro fu il primo leader mondiale cui venne assegnato l’epiteto “il Grande” per la sua conquista della Media, della Lidia e degli imperi Babilonesi. La sua tomba venne scoperta circa due secoli dopo la morte da Alessandro Magno in persona, alla fine del IV secolo a.C. Secondo le note dello storico Strabone, quando Alessandro Magno arrivò alla tomba di Ciro il Grande scoprì questa iscrizione (di cui oggi però non resta traccia): “Passeggero! Io sono Ciro. Ho dato l’Impero ai Persiani e ho regnato sull’Asia. Non invidiarmi questa tomba!”. La storia dice che furono queste parole a fare desistere Alessandro dal distruggere questo sito funerario.
Tappa seguente in questa giornata sarà ad Abarkuh dove si potrà ammirare un cipresso che pare abbia più di 4000 anni e un’antica ghiacciaia. Pranzo in ristorante in corso di viaggio. Arrivo in serata a Yazd. Sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Giorno 7

Yazd

Giornata dedicata alle visite di Yazd.  La città rappresenta il fulcro della fede zoroastriana, nata ben prima di quella cristiana. Oltre a essere una città emblematica da un punto di vista religioso ha alle spalle una lunga storia come stazione commerciale. Quando Marco Polo la visitò nel XIII secolo la descrisse come una città molto bella e di molte mercanzie. Yazd scampò alla furia distruttrice di Genghis Khan e di Temerlano e nel XIV e XV Secolo diventò sempre più florida grazie alla produzione di seta, tessuti e tappeti. Oggi la città è nell’elenco UNESCO e conserva bellissime Torri del Silenzio. Si salirà in cima a queste torri dove anni fa (ora è proibito) venivano lasciate le salme dei defunti in balia degli avvoltoi secondo la fede zoroastriana. Le torri del silenzio, ormai inutilizzate, svettano silenziose nel deserto alla periferia della città.  La visita proseguirà con zoroastriano Tempio del Fuoco:  custodisce la fiamma sacra che, secondo la tradizione, arde ininterrottamente dal 470 a.C.. Lo zoroastrismo fu la religione dominante in tutto l’Iran fino all’arrivo dell’Islam. I seguaci di Zoroastro furono i primi a credere nell’esistenza di un Dio unico e onnipotente, Ahura Mazda. Il centro storico di Yazd è uno dei più antichi del mondo, un dedalo astratto di edifici in fango, paglia e mattoni. Sui tetti svettano i “bagdir”, le torri del vento, che catturano l’aria rinfrescandola per poi immetterla in basso negli interni delle abitazioni.  Si visiterà la Moschea del Venerdì, il Giardino Dowlatabad e il Museo dell’Acqua.
Pranzo in ristorante in corso di visite. Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 8

Yazd / Meybon / Naein / Isfahan (320 km tot)

Prima colazione e partenza per raggiungere Isfahan. Lungo il tragitto visiteremo Meybod con il Castello di Narin, in mattoni di fango, l’antica ghiacciaia e la piccionaia. Sosta quindi a Naein per la visita alla Moschea del Venerdì. Si tratta di uno dei più antichi monumenti dell’Islam iranico con una sala da preghiera caratterizzata da colonne con fusto riccamente decorato.
Pranzo in ristorante in corso di viaggio.
Arrivo quindi a Isfahan e sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Giorno 9

Isfahan

Prima colazione. Questa è la prima delle giornate dedicate alla visita della spettacolare Isfahan.
Le visite prenderanno inizio dal Palazzo Chehel Sotoun. Si tratta di un padiglione posto all’interno di un bellissimo parco e in fondo a una lunga piscina. Il palazzo fu voluto e costruito dallo Scià Shah Abbas II e fu utilizzato per il suo divertimento e i ricevimenti. In questo palazzo Shah Abbas II e i suoi successori avrebbero ricevuto dignitari e ambasciatori. Il padiglione è costruito secondo lo stile talar (il portico colonnato) di epoca achemenide. È semplice e lineare, ma appena si accede all’interno si rimane abbagliati dagli affreschi e dai dipinti che riempiono completamente lo spazio. È interessante notare che durante l’invasione afghana nel XVIII secolo gli affreschi furono ricoperti di calce come segno di disapprovazione per lo sfarzo della corte: questo paradossalmente ne ha garantito l’ottimo stato di conservazione. Si attraverserà e si visiterà la Piazza Reale,  simbolo della città in tutto il mondo. La visione dell’insieme è spettacolare. Gallerie porticate su due piani ne caratterizzano il perimetro, vasche d’acqua la impreziosiscono e i meravigliosi edifici di architettura islamica hanno un fascino incomparabile. Qui si trovano la maggior parte degli edifici che si visiteranno nel corso della permanenza in città fra cui il Palazzo Ali Qapu. Eretto su ordine dello Scià Abbas I che lo utilizzò per gli incontri con i visitatori importanti e con gli ambasciatori, è un edificio dalle forme perfette in particolare la sala grande al terzo piano. Sorretta da 18 colonne ricoperte da specchi presenta un mirabile soffitto decorato da affreschi. Al sesto piano del palazzo si tenevano i ricevimenti reali e qui si trovava anche la sala della musica, dove gruppi musicali e solisti erano soliti suonare e cantare. Dalla galleria superiore i Safavidi assistevano alle partite di polo e alle corse di cavalli che si tenevano nella sottostante piazza Naqsh-e Jahān. Ingresso e visita della Moschea Sheikh Lotfollah, oggi Patrimonio dell’Unesco. Interamente rivestita di maioliche colorate, si rimane veramente a bocca aperta di fronte agli interni ed ai colori cobalto presenti sulla cupola.
Pranzo e cena in ristorante.

Giorno 10

Isfahan

Seconda giornata dedicata interamente alle visite di Isfahan. Oggi si entrerà nella Moschea del Venerdì,  risultato di continue ricostruzioni protrattesi dal 771 alla fine del XX secolo. A partire dall’XI secolo, durante il Califfato dei Selgiuchidi (di origine turca), nell’area dell’attuale Iran si sviluppò un nuovo tipo di moschea contraddistinto dalla presenza dell’iwan, un’alta sala coperta a volta intesa come accesso principale al santuario e come area coperta prima del mihrab – nicchia posta in corrispondenza della quibla, la direzione della Mecca verso la quale si orientano i fedeli in preghiera. In seguito venne adottato lo schema planimetrico della “madrassa”, con una corte centrale circondata da ambienti sui quattro lati, interrotti da altrettanti iwan disposti a croce. La Moschea di Isfahan ripropone la pianta a quattro iwan, ognuno dei quali conduce a una sala coperta da una cupola e fiancheggiata da arcate su due livelli, con nicchie dalla sagoma appuntita. L’effetto d’insieme è davvero stupefacente.  Ma l’Iran non coincide unicamente con Islam. Se il grosso della popolazione è di fede islamica, è pur vero che ci sono larghe frange di popolazioni di fede ebraica, zoroastriana e cristiana. Isfahan custodisce, per l’appunto, un inaspettato quartiere Armeno dove svetta ricca di icone e campanili la cattedrale di Vank e l’annesso museo dedicato alla storia del Popolo Armeno. La giornata terminerà con la passeggiata e la visita di alcuni fra i più begli ed emblematici ponti: Zayandeh-Rud, Si Se Pol (con le 33 arcate) ed il Ponte Khaju.  Ci sarà tempo qui a Isfahan per la visita a laboratori artigianali dove si potranno vedere all’opera  miniaturisti, ceramisti, lavoratori di rame e tanti artisti che hanno reso, nei secoli, famosa la Persia nel mondo.
Pranzo e cena in corso di visite.

Giorno 11

Isfahan / Kashan / Qom / Teheran aeroporto / Torino (Milano o Roma)

Prima colazione. Si partirà oggi verso nord per raggiungere Tehran. Nel corso del viaggio faremo una tappa per la visita di Kashan con il Giardino di Fin, la Moschea e Madrasa Agha Bozorg e Casa Tabatabei.
La Casa Tabatabei è un edificio storico costruita da un importante uomo di affari di Kashan. Si tratta di un vero e proprio gioiello architettonico che raggruppa una serie preziosa di dettagli quali intonaco, disposizione delle camere, piscine, cortili su cui affacciano mirabili facciate. Gli stucchi sono raffinatissimi e molto bello è il gioco di luci e vetrate colorate. Si trova il biruni, ossia la zona esterna dedicata agli ospiti, l’andaruni che era la parte dedicata ai membri della famiglia e il khadame, gli alloggi della servitù.
Avvicinandoci a Tehran faremo un’ultima sosta emblematica nella città di Qom, la città più sacra del paese, culla degli Sciiti. Visiteremo il Santuario di Hezrat-e-Masumeh. E’ un luogo di grande impatto architettonico e artistico, ma soprattutto è un luogo di fede. Fino a poco tempo fa l’ingresso nei cortili di questa magnifica moschea era interdetto ai non musulmani. La città è stata la culla della Rivoluzione islamica e resta uno dei luoghi più conservatori del paese. Qui è stata fondata la scuola teologica dello sciismo nel X sec e richiama studenti da tutte le parti del mondo.
Pranzo in corso di escursione.
Cena in ristorante prima del trasferimento in aeroporto e operazioni di imbarco volo di rientro.
Arrivo in Italia previsto il giorno seguente.

Quota individuale di partecipazione

In fase di definizione

Iran viaggio
Informazioni sul paese

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Un libro per il viaggio

Da Abbas Kiarostami a Marjane Satrapi, da Azar Nafisi a Shohreh Aghdashloo, da Shirin Neshat a Daryush Shayegan si raccolgono qui le voci di chi ama e vive l’Iran, per spezzare il silenzio del luogo comune e del pregiudizio con cui gli occidentali – complici i mass media – pensano all’antica Persia. Sono le storie di professionisti della parola e delle arti visive che conoscono l’Iran dall’interno per esserci nati e cresciuti, e dall’esterno perché dalla loro patria si sono allontanati, chi per scelta, chi per necessità. Una raccolta di interventi che con disincanto mettono in luce le contraddizioni e i paradossi di una “teocrazia” dipinta dagli organi di informazione nostrani come la suprema minaccia alla pace mondiale.

Titolo: Chi ha paura dell’Iran? Ritratto di un paese oltre la censura e i luoghi comuni
Autore: Lila A. Zanganeh
Traduttore: C. Volpi
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Tracce
Anno edizione: 2006
Pagine: XIX-165 p., ill. , Brossura

Un video per il viaggio

Un film per il viaggio

Un taxi attraversa le strade di Teheran in un giorno qualsiasi. Passeggeri di diversa estrazione sociale salgono e scendono dalla vettura. Alla guida non c’è un conducente qualsiasi ma Jafar Panahi stesso impegnato a girare un altro film ‘proibito’.
Panahi è stato condannato dalla ‘giustizia’ iraniana a 20 anni di proibizione di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, pena la detenzione per sei anni. Ma non c’è sentenza che possa impedire ad un artista di essere se stesso ed ecco allora che il regista ha deciso di continuare a sfidare il divieto e ancora una volta ci propone un’opera destinata a rimanere quale testimonianza di un cinema che si fa militante proprio perché non fa proclami ma mostra la quotidianità del vivere in un Paese in cui le contraddizioni si fanno sempre più stridenti.
I passeggeri che salgono sul taxi esprimono posizioni differenti nei confronti della società in cui vivono. Si va da chi vorrebbe applicare pene capitali ‘esemplari’ a chi invece difende giovani donne ‘colpevoli’ di essersi fatte trovare non dentro ma solo nei pressi di uno stadio (il cui accesso è consentito unicamente agli uomini). Ma ci sono anche anziane signore con pesci rossi al seguito o bambine intellettualmente vivaci. Ad un certo punto l’auto carica un ferito accompagnato dalla giovane moglie. L’uomo, sentendosi vicino alla morte, vuole fare testamento per impedire che alla consorte venga sottratta la casa in cui vivono.

Titolo: Taxi Teheran

Regia: Jafar Panahi

Interpreti: Jafar Panahi

Paese: Iran

Anno: 2015

Genere: drammatico

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