Kazakistan
22 aprile - 04 maggio 2026Kazakistan
Il paese si è aperto davvero da poco al turismo.
Forse incontrerete pecche, piccole scomodità, sobbalzi, e passeggeri disagi.
Noi della CTC pensiamo che anche se una cosa è difficile, se merita, la si fa. Questo viaggio merita. E noi lo proponiamo. Voi però che vorrete seguirci, lo dovrete fare con lo spirito lieve del viaggiatore.
Quello dell’avventura della nave che va verso il polo.
Quello dell’audacia dei giocatori delle grandi scoperte, delle cose lontane…
Se avrete questo spirito verrete ricambiati ampiamente. Sarete accolti da una popolazione semplice e sorridente che sarà lieta di mostrarsi attraverso le proprie tradizioni e orgogliosa dei propri traguardi. Vi rimarranno negli occhi immagini di spazi improbabili, inconsueti e magnifici. Deserti e laghi, boschi sommersi e canyon. Conoscerete la storia di un paese abitato da nomadi che a fatica si arrendono all’avanzare di una modernità che, volenti o nolenti, ingabbia tutti. Vivrete una sorta di straniamento in una città, Astana, che più che una metropoli è un’immensa, pulitissima e avveniristica cattedrale nel deserto.
Un luogo inospitale e sferzato da venti che portano in inverno le temperature a scendere sotto i 50°.
CTC ha cercato per quanto possibile di contenere i disagi. Non dormiremo in campi mobili con tende tipo Igloo ma anche quando pernotteremo nel deserto del Mangystau le sistemazioni previste saranno Campicon Yurte, le tipiche tende circolari, alte e dotate di materassi comodissimi con lenzuola e coperte.
Dal momento che il turismo italiano qui è praticamente inesistente, abbiamo scelto guide, brave, parlanti inglese.
Gian Luca tradurrà.
Il viaggio
Informazioni generali
Durata: 13 giorni, 12 notti
Partenza: Torino / Milano
Itinerario: Kazakistan
Persone per gruppo: minimo 15, massimo 20
Prenotazioni aperte fino al: 22 gennaio 2026
Documenti richiesti: Passaporto con validità residua di almeno tre mesi dal rientro dal viaggio
Accompagnatore previsto*: Gian Luca Fogliato
Quota di partecipazione individuale
Quota individuale in camera doppia: 4100,00€
Supplemento singola: 350,00€
Mance*: 100,00€
Tasse aeroportuali**: 345,00€
Assicurazione annullamento (facoltativa)***: 297,00€
* Le mance devono essere consegnate in contanti all’accompagnatore la mattina della partenza
** Soggette a modifica fino al momento dell’effettiva erogazione dei biglietti
*** La quota è calcolata sul costo del pacchetto in camera doppia. In caso di pacchetto su base singola il costo è di 320,00€
Programma
giorno 1: mercoledì 22 aprile 2026
TORINO / MILANO MALPENSA / ISTANBUL / ALMATY
giorno 2: giovedì 23 aprile 2026
ALMATY
giorno 3: venerdì 24 aprile 2026
NOMAD ETHNO CENTER
giorno 4: sabato 25 aprile 2026
ALMATY / CHARYN NATIONAL PARK (215 KM) / SATY
giorno 5: domenica 26 aprile 2026
SATY / LAGHI E MONTI KOLSAY E KAINDY / SATY / ALMATY
giorno 6: lunedì 27 aprile 2026
ALMATY / AKTAU (VOLO)
giorno 7: martedì 28 aprile 2026
AKTAU / SHAKPAKATASAI CANYON E LA MOSCHEA SOTTERRANEA / SAURA
giorno 8: mercoledì 29 aprile 2026
SAURA / VALLE DI TORYSH / KOKKALA / SHERKALA / VALLE AIRAKTY / KOGEZ (280 KM)
giorno 9: giovedì 30 aprile 2026
USTYURT PLATEAU E MONTAGNA BOSZHIRA (280 KM) / KYZYLKUP / UZEN
giorno 10: venerdì 01 maggio 2026
UZEN / MONTE BOKTY / KARAGIYE / AKTAU
giorno 11: sabato 02 maggio 2026
AKTAU / ASTANA
giorno 12: domenica 03 maggio 2026
ASTANA
giorno 13: lunedì 04 maggio 2026
ASTANA / ISTANBUL / MILANO MALPENSA / TORINO
Modalità d'iscrizione
– carol.gallo@compagniaditurismoecultura.it
– monica.morbidelli@compagniaditurismoecultura.it
Modalità di pagamento
Farà seguito il contratto con la richiesta di un primo acconto pari a circa il 25% della quota totale della pratica.
Il saldo è previsto un mese prima della data di partenza contestualmente all’invio da parte nostra del foglio di convocazione con tutte le informazioni ed eventuali documenti utili al viaggio.
Intestatario: CTC Srl
Banca: UNICREDIT
Iban: IT52Y0200801137000105171265




La quota comprende:
- Trasferimento in bus riservato da Torino a Malpensa e ritorno
- Voli intercontinentali di linea Turkish in classe economy, con partenza da Malpensa e scalo a Istanbul (andata su Almaty / Rientro da Astana)
- Due Voli interni in classe economy Almaty / Aktau e Aktau / Astana
- Sistemazione in hotel di categoria 4* ad Almaty , Aktau e Astana, guesthouse e Campo Yurta nelle restanti località
- Trasporti con mezzi con aria condizionata (Toyota Hice o Mercedes Sprinter nella prima parte del viaggio nella regione attorno ad Almaty, Jeep Nissan Patrol in Mangystau)
- Servizio di pasti come da programma: pensione completa 12 colazioni – 11 pranzi e 11 cene con acqua, tè e caffè ai pasti)
- Visite, escursioni e ingressi come da programma
- Guide locali parlanti inglese
- Accompagnatore CTC (Gian Luca Fogliato) che partirà da Torino con il gruppo
- Guida cartacea del Paese a cura di CTC
- Assicurazione medica e del bagaglio
- Assistenza burocratica per pratiche assicurative e visti di viaggio
La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali
- Bevande alcoliche ai pasti
- Mance (100,00 € da consegnare in contanti all’accompagnatrice la mattina della partenza, come da tabella alla pagina precedente)
- Spese personali: qualsiasi extra di carattere personale e quanto non espressamente indicato nella sezione “la quota comprende”
- Scelta dei posti sul volo (vedi tabella quote)
Penali in caso di cancellazione:
- 30% dall’iscrizione a 60 giorni dalla partenza
- 50% da 59 a 45 giorni prima della partenza
- 75% da 44 a 31 giorni prima della partenza
- 100% da 30 giorni prima della partenza
Un libro per il viaggio

Titolo: L’inguaribile tristezza del saggio. Una ricerca sulla cultura kazaka
Autore: Edoardo Canetta
Editore: Marietti 1820, 2006
«Sono arrivato in Kazakistan 12 anni fa sapendo a mala pena che non era in Russia, anche se era stato parte dell’Unione Sovietica. Sono arrivato sapendo già un po’ di russo (quello che si può imparare a Milano), tra gente che parlava questa lingua, anche se per metà venivano da decine di nazioni diverse (in Kazakistan ci sono 120 etnie), spesso per effetto delle deportazioni staliniane. Anche la metà rappresentata dai kazaki parlava e parla tutt’ora il russo.[..] Questo libro parte dal sufismo per arrivare ad Abai Kunbai, che fu il più grande scrittore kazako, vissuto nell’Ottocento, presenta una panoramica di questa tradizione, e per me costituisce un debito di riconoscenza ad un popolo che mi ha accolto con affetto in questi anni e che desidera farsi conoscere dal mondo al di là degli stereotipi che lo presentano genericamente come “il popolo dei nomadi della steppa”. Proprio il grande Abai, ma non solo lui, scriveva che se la cultura kazaka vuole conservarsi non può che aprirsi al dialogo con le altre culture. La testimonianza di Ciocan Ualikanov e della sua straordinaria (e sconosciuta in occidente) amicizia con Dostoevskij, rappresentano l’ulteriore conferma di un popolo critico, innanzitutto con se stesso, e aperto al dialogo con tutti. L’inguaribile tristezza del saggio, citazione di Abai, è quella di chi ama la realtà, la vita in un modo appassionato e, inevitabilmente, soffre per averne sempre una conoscenza inadeguata. Auguro, paradossalmente, ai lettori di condividere con me e con gli amici kazaki un po’ di questa provvidenziale tristezza, senza la quale l’uomo non è se stesso. Rakmet! (Grazie)». (Don Edoardo Canetta)
Un libro per il viaggio

Titolo: Sovietistan. Un viaggio in Asia centrale
Autore: Erika Fatland
Editore: Marsilio, 2019
Con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, le cinque repubbliche dell’Asia centrale fino ad allora controllate da Mosca ottengono l’indipendenza. Nel corso di settant’anni di regime sovietico, Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, i paesi che, dalle catene montuose più alte del mondo al deserto, segnavano un tempo la rotta della Via della Seta, sono in qualche modo passati direttamente dal Medioevo al ventesimo secolo. E dopo venticinque anni di autonomia, tutte e cinque le nazioni sono ancora alla ricerca della loro identità, strette fra est e ovest e fra vecchio e nuovo, al centro dell’Asia, circondate da grandi potenze come la Russia e la Cina, o da vicini irrequieti come l’Iran e l’Afghanistan. A unirle sono i contrasti: decenni di dominio sovietico convivono con le amministrazioni locali, la ricchezza esorbitante data da gas e petrolio con la povertà più estrema, il culto della personalità con usanze arcaiche ancora vitali. E mentre le steppe si riempiono di edifici ultramoderni e ville sfarzose abitate dai nuovi despoti, continuano a sopravvivere la passione per i tappeti e i bazar, l’amore per i cavalli e i cammelli, e innumerevoli tradizioni che rendono una visita alla regione e ai suoi abitanti indimenticabile. Nel suo reportage sui paesi alla periferia dell’ex Unione Sovietica, Erika Fatland unisce un approfondito lavoro di ricerca e analisi geopolitica al gusto dell’avventura.